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paesaggi marginali

2019, fiume Po

Paesaggi Marginali è una serie fotografica incentrata sui luoghi di lavoro tipici delle aree golenali lungo il fiume Po. In questa ricerca il fotografo utilizza la macchina di grande formato per poter cogliere, con la giusta lentezza, angolazioni, sensazioni e nuovi spunti e raccontare l’esatto opposto della percezione quotidiana – disattenta – di luoghi comuni dediti al mero lavoro quotidiano.

Il racconto di questi luoghi non è altro che la documentazione di ciò che è presente – o assente – in quel preciso momento, ma che sfugge all’occhio di chi lo attraversa e lo guarda. Ciò avviene proprio perché questo è un luogo silenzioso, marginale, luogo del semplice agire umano.
Le immagini non vogliono emettere sentenze o giudizi, ma semplicemente osservare (nel senso altro del termine) con coscienza contemplativa ed estetica.

La scelta di ritrarre questi luoghi solitari, senza uomini che lavorano, decontestualizzati dal loro scopo principale, testimonia la volontà di ritrarre questi landmark dell’architettura del paesaggio padano come se fossero forme pure e scultoree, archetipi di bellezza. L’inquadratura è proporzionale e semplice, tutto viene demandato ai soggetti, dove, di giorno, la luce li trasforma e i raggi solari ne delimitano i contorni e le forme, mentre, di notte, divengono fari di geometrie nascoste e complesse.

paesaggi marginali

2019, fiume Po

Paesaggi Marginali è una serie fotografica incentrata sui luoghi di lavoro tipici delle aree golenali lungo il fiume Po. In questa ricerca il fotografo utilizza la macchina di grande formato per poter cogliere, con la giusta lentezza, angolazioni, sensazioni e nuovi spunti e raccontare l’esatto opposto della percezione quotidiana – disattenta – di luoghi comuni dediti al mero lavoro quotidiano.

Il racconto di questi luoghi non è altro che la documentazione di ciò che è presente – o assente – in quel preciso momento, ma che sfugge all’occhio di chi lo attraversa e lo guarda. Ciò avviene proprio perché questo è un luogo silenzioso, marginale, luogo del semplice agire umano.
Le immagini non vogliono emettere sentenze o giudizi, ma semplicemente osservare (nel senso altro del termine) con coscienza contemplativa ed estetica.

La scelta di ritrarre questi luoghi solitari, senza uomini che lavorano, decontestualizzati dal loro scopo principale, testimonia la volontà di ritrarre questi landmark dell’architettura del paesaggio padano come se fossero forme pure e scultoree, archetipi di bellezza. L’inquadratura è proporzionale e semplice, tutto viene demandato ai soggetti, dove, di giorno, la luce li trasforma e i raggi solari ne delimitano i contorni e le forme, mentre, di notte, divengono fari di geometrie nascoste e complesse.